
Il concetto di frugalità
Il concetto di frugalità noi di BIOLINE lo impieghiamo spesso raccontandovi, quello che riusciamo, del minimalismo. Spesso è messo in relazione con concetti non sempre simili – e qualche volta antitetici –, come quello di decrescita (‘felice’ o interpretata in modo negativo come recessione), di moderazione volontaria dei consumi o a quello di risparmio.
Il concetto di frugalità si usa da diverso tempo, fin dal tempo dei Romani. ‘Frugalità’ viene da una parola latina, frugalitas che è basata sull’aggettivo frugi che si intende come ‘utile’ (derivato a sua volta da frux, ‘frutto’, ‘risultato’). Nelle fonti latine più antiche si definisce ‘frugale’ (frugi) lo schiavo ‘utile’, cioè capace di portare ‘a buon frutto’ gli incarichi assegnatigli dal padrone.
Con Cicerone la parola frugalitas comincerà ad avere un significato meno ‘modesto’ e a essere usata per indicare un ideale di moderazione e temperanza materiale, tipico della filosofia stoica, in opposizione al concetto di luxuria.
L’ideale stoico della frugalitas sarà in larga parte assorbito sia dal pensiero cristiano.
Accanto al significato filosofico di frugalitas, tuttavia, già nel mondo romano sopravvivono molti aspetti del significato più antico della parola, collegato all’idea di frutto e di utilità.
Il significato di frugalitas verrà riscoperto da David Hume e Adam Smith che rappresenteranno la frugalità come sinonimo di industriosità e di capacità di gestire in modo intelligente le risorse economiche. Questo in un quadro ideologico in cui il desiderio di guadagno è considerato una virtù, mentre la semplicità materiale sarà valutata in modo negativo perché contraria allo sviluppo del benessere di una nazione.